CONSELICE, IMOLA E ROMANI: LA STORIA DI CAPUT SILICIS
- Concentrica
- 30 mag 2020
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La storia di Conselice in epoca romana, un porto di vitale importanza per i commerci di Imola e Bologna.
La scorsa volta ci eravamo fermati con la nostra rubrica alla storia dei primi abitanti della Pianura Padana. Oggi facciamo un balzo in avanti sulla linea temporale e arriviamo al tempo della repubblica di Roma.
Conselice, secondo le ipotesi che sono state avanzate, in epoca romana si trovava sul limitare di una vasta area umida, parte della Valle Padusa. Per comprendere meglio l’ambiente in cui era inserito il nostro paese dobbiamo considerare il territorio ravennate dell’epoca.
L'ambiente naturale di Ravenna era paragonabile a quello di Venezia: la laguna. La grande differenza con la laguna veneziana era nel fatto che quella ravennate era costituita da una serie di piccole lagune.
Le acque delle lagune però non comunicavano direttamente col mare. Tra esse e il mare vi era un cordone di dune sabbiose (tali dune sopravvivono oggi in alcuni punti).
In mezzo a queste lagune sorgeva Conselice, all’epoca una piccola località conosciuta per il suo porto.
Nei documenti storici scritti in latino conservati nell'archivio comunale compare dall'XI secolo il nome Caput Silicis. Non esistono prove invece che il paese sia stato tramandato direttamente dall'antichità. L'unica cosa certa è che, nel reticolo della centuriazione romana, il sito di Conselice era in asse con Imola.
Gli storici ritengono che una strada perpendicolare alla via Emilia (cioè un cardo) partisse dall’abitato Imolese per raggiungere il sito.
Data però la posizione di Conselice e la sua vicinanza al Po di Primaro, gli storici ipotizzano che Caput Silicis fosse la via di accesso al mare per Imola.
Conselice infatti fu un porto notevolmente importante in epoca romana, tanto che venne collegato a Imola tramite la via Salice, all’epoca strada di circa 25 km voluta da Appio Claudio Cieco, prefetto romano sotto il console e dittatore della repubblica di Roma Silla
Appio fece costruire la Via Selice, allora denominata via Silex, partendo dalla più importante via Emilia proprio per permettere spostamenti più rapidi e più sicuro verso una località in cui era presente il porto detto di Venere, la quale prese il nome da questa strada così importante e divenne Caput Silicis, che significa letteralmente “alla fine della Via Selice”.
Conselice era importante anche per via della presenza di un canale per barche di dimensioni medio-piccole costruito sempre in epoca romana che collegava il porto a Imola, conosciuta allora come Forum Cornelii, e risultava fondamentale sia per il commercio imolese sia per quello bolognese, poiché permetteva di comunicare con il mare in modo veloce e sicuro, essendo inserito all’interno di un intrico di canali che si dirigevano verso l’antico Po di Primaro.
Il porto fungeva da scalo commerciale e il traffico era prevalentemente basato sullo spostamento di uomini e materie prime provenienti da Argenta, Ferrara, Sant’Alberto e Ravenna.
Riccardo Margotti.

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