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PUNTO 0: L'INIZIO DEL VIAGGIO

  • Immagine del redattore: Concentrica
    Concentrica
  • 16 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Per iniziare l’avventura tra paesaggi regionali, racconti avvincenti e sapori che narrano storie della nostra terra, dobbiamo partire da dove tutto è iniziato..


Il nostro viaggio nel tempo comincia migliaia di anni fa, quando la Pianura Padana ha iniziato a prendere forma. 

Essa, infatti, è stata plasmata dalla somma degli effetti di agenti atmosferici e condizioni climatiche come le  glaciazioni, immersioni ed emersioni dal mare che si alternavano periodicamente. 

Tutto questo favoriva l’azione erosiva dei fiumi e il conseguente deposito dei detriti.

È solo dopo l’ultima glaciazione europea, chiamata Wurm, che la nostra pianura ha iniziato ad avere una conformazione simile a quella di oggi.


Questo cambiamento è avvenuto grazie ai corsi d’acqua che si originavano dagli Appennini e dalle Alpi, in particolare il Po. 

Infatti, per via dello scioglimento dei ghiacciai, i fiumi scendevano verso valle con una forza erosiva potentissima e, consumando la roccia, scavavano la terra: in questo modo portavano un imponente quantità di sedimenti dove le correnti si placavano.

Il mare, gonfiatosi ancora una volta a causa della fine della glaciazione, ha ricoperto di nuovo la nostra Pianura, inondandola fino alle Alpi. 

Mano a mano che il tempo passava, con la sovrapposizione di strati di sedimenti su quelli già presenti, cresceva in verticale e anche in orizzontale, facendo indietreggiare il mare metro dopo metro. Per questo motivo viene definita alluvionale. 


La nostra Pianura compare nella mitologia greca come scenario di due fra le “Dodici Fatiche di Eracle”. 

Si racconta, infatti, che la decima e l’undicesima fatica si fossero compiute proprio nella valle del Po, fiume che i Greci pensavano nascesse da una terra leggendaria, considerata perfetta, quasi un paradiso terrestre, chiamata “Iperborea”. 


Il mito vuole che l’eroe greco si fosse recato nell’Estremo Occidente con il carro del Sole, giungendo nell’isola di Eritia, dove abitava Gerione, un mostro orrendo che dalla cintura in su aveva tre corpi.  

Gerione possedeva magnifici buoi con il manto rosso sorvegliati da un cane a due teste. 

Eracle riuscì ad uccidere Gerione e a guidare la mandria di animali fino alla reggia di Euristeo, nonostante avesse dovuto affrontare numerosi imprevisti come l’assalto dei Liguri, una scarica di pietre provocata da Zeus e un tafano inviato da Era che fece scappare molte delle bestie. 


Invece nell’undicesima fatica, si racconta dell’arrivo di Eracle al fiume Po, che era considerato patria del dio del mare Nereo e di come quest’ultimo abbia rivelato all’eroe greco il modo per impossessarsi delle mele d’oro. Solo così poteva portare a termine la sua fatica. 


Dunque questi territori sono stati calpestati dai greci che, arrivati prima nel sud Italia si sono spinti verso nord per esplorare il resto della nostra penisola. 


Prima di loro, però, si ritiene che in queste zone paludose vi abitassero delle popolazioni indigene: ci troviamo intorno al XX secolo a.C. ed è proprio qui che si erano stabiliti i Liguri. 

Questo popolo non solo compare in alcuni miti greci, ma ha anche lasciato tracce archeologiche ritrovate nella costa adriatica settentrionale.


Sono stati loro a costruire i primi villaggi terramaricoli, ovvero piccoli centri abitati dell’età del bronzo che si trovavano nelle zone dell’Emilia e della bassa pianura. 

Le terramaricole o terramare sono l’espressione di attività commerciali di quest’epoca remota. 

Erano costruite vicino al Po e segnavano un importante punto di snodo in un percorso commerciale che collegava le Alpi con la foce del fiume stesso e con il mare.   

Queste costruzioni fungevano da deposito di merci come l’ambra e lo stagno, proveniente l’uno dal mar Baltico, l’altro dai Monti Metalliferi e discendevano lungo il corso del Po fino alla foce e così via verso l'Adriatico.

Da qui raggiungevano il Mar Mediterraneo orientale, il Mar Egeo, Creta, l'Asia Minore, la Siria, l'Egitto.


Successivamente, con l’arrivo dei greci, si sono consolidate le cosiddette società palafitticole, che si collocano fra l’ultima età del Bronzo e la piena età del Ferro, intorno  al VI - V secolo a.C., chiamate così per le loro abitazioni costruite su palafitte.


Bene, per ora questo è tutto, torneremo per raccontarvi un altro passo avanti nel nostro passato.


Eleonora Zanoni.






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