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1084, CONSELICE ENTRA NELLA STORIA

  • Immagine del redattore: Concentrica
    Concentrica
  • 30 giu 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel 1084, compare per la prima volta il nome di Conselice su un documento ufficiale. Da quel momento, il paese entra nella Storia.


Nell’ultimo articolo riguardo alla storia di Conselice abbiamo parlato delle leggende e del mito dell’origine romana di Conselice.

Oggi invece ci addentriamo in quella che è la data ufficiale in cui il paese ha fatto il suo ingresso nella Storia.

Questo si deve ad un singolo atto ufficiale, datato 5 giugno 1084, che parla del portus de capite selcis.

Il documento si trova all’interno del Chartularium Imolense di Gaddoni-Zaccherini, una raccolta in due volumi di documenti membranacei riguardanti la città di Imola durante il Medioevo.


L’atto è firmato dal vescovo Morando ed è il risultato delle trattative dell’epoca tra la sede vescovile e la città rivale di Forum Cornelii (la attuale Imola).

Fino ad allora il vescovo aveva il potere sui traffici navali e non della civitas corneliense.

In particolare aveva il diritto di riscossione dei dazi sulle merci in transito via terra e aveva ottenuto anche il privilegio di riscuotere le imposte e il controllo sullo scalo portuale.

Nel 1084 però, dietro motivi sconosciuti, concesse parte dei suoi diritti ai cittadini imolesi come il ribasso delle tariffe di transito delle navi (quattro denari veneti per ciascuna nave, ad esclusione di quelle per ambascerie o quelle destinate all’acquisto del pesce per il rifornimento cittadino)  e diede loro il permesso di costruire un canale che collegasse la città al "suo" porto.

Il porto fu collegato a Forum Cornelii in epoca successiva. 

Attraverso lo scalo sulla laguna, i corneliesi svolsero i loro commerci via mare con Venezia e con gli altri porti del mare Adriatico, tanto che a Forum Cornelii la moneta veneta era valida per gli scambi commerciali all’interno della cittadina.

Del porto si servivano anche i mercanti lughesi e faentini.


Conselice in quell’epoca era chiamata con il nome latino “capite selcis”.

Aveva la funzione di porto vallivo per i traffici e le navi che si spostavano sul Po di Primaro, lungo la valle Padusa.

Il porto era sovrastato da una rocca fortificata, i cui resti purtroppo non sono mai stati pervenuti, con attracchi per le chiatte provenienti da e per il mare. 

Attorno alla rocca iniziava a formarsi il nucleo di prime abitazioni e contemporaneamente, più a Sud, si sviluppava il centro di San Patrizio, anche grazie ad un clima più salubre. 


Dello sviluppo e dell’ampliamento di Conselice, San Patrizio e Lavezzola ne parleremo nei prossimi articoli.


Riccardo Margotti.






 
 
 

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