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CONCENTRICA INTERVISTA: WINE CAFFÈ

  • Immagine del redattore: Concentrica
    Concentrica
  • 7 ago 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Nello scorso articolo di EXPO abbiamo intervistato Davide Facchini, imprenditore lavezzolese legato all’ambito agricolo. In questa intervista invece parliamo con Eleonora Guerrini, che è la proprietaria dell’attività di famiglia, il bar Wine Caffè di San Patrizio.


Qual è la storia del bar? Quando ha aperto?

Il bar è qui da 18 anni. Prima sia io che mia madre lavoravamo ad Imola. Il bar venne aperto da mia madre e io la seguii a lavorare qui. Poi avevamo anche mio padre che ci dava una mano. Adesso mia madre è andata in pensione e ora mi occupo io della gestione e di mandarlo avanti. 


Quindi anche il bar a Imola era vostro?

No no, a Imola lavoravamo in una bar-trattoria. Abbiamo deciso di spostarci qui per provare ad avere un’attività in proprio per poi stare vicino a casa, perché noi abbiamo sempre vissuto qui a San Patrizio anche quando lavoravamo ad Imola. 

Abbiamo deciso di aprire qui vicino a casa anche perché i chilometri che facevamo erano tanti, e avevamo a disposizione una macchina sola. Quindi abbiamo deciso di provare ad aprire qui e finora siamo andati bene. Abbiamo avuto alti e bassi come tutti ma abbiamo sempre mangiato quindi. (ride)

Quest’anno poi lo abbiamo comprato, e ci siamo tolti il peso dell’affitto. 

Poi io ho anche due figli quindi se la scuola non va bene e se le cose non vanno come dovrebbero andare, almeno hanno un’attività che può dargli un appoggio se qualcuno di loro vorrà fare questo lavoro.


Stavo pensando anche al nome del locale, WineCaffè, e mi chiedevo se lo aveste scelto voi.

Il nome del bar lo decise chi ci vendeva il caffè, perché non sapevamo se scrivere solo wine o caffè.

Perché all’inizio avevamo pensato di fare solo vino, tipo vino e caffè, non proprio un bar. Quindi al nostro rivenditore gli è venuta l’idea di mettere insieme le due cose ed è venuto fuori il nome del bar che abbiamo ancora oggi.


Invece per quanto riguarda il lato imprenditoriale, com’è fare impresa nel nostro territorio?

Noi abbiamo il nostro giro di persone che frequentano abitualmente il bar e qualche persona nuova ogni tanto.

Per cercare di attirare delle persone da fuori o comunque nuovi clienti noi avevamo organizzato qualche volta delle mangiate, perché mia madre ha lavorato per tanti anni nei ristoranti ed è capace di cucinare per molte persone.

A volte facevamo anche delle cocomerate oppure delle serate con il piano bar. Però adesso è tutto fermo, quindi cosa fai?

Adesso vediamo se qualche evento riesci ad organizzarlo rispettando tutte le regole del caso.


Quindi senza covid organizzavate delle serate?

Si abbiamo provato a fare qualcosa.

Sarebbe bello poter organizzare qualcosa qui in piazza, ma essendo circondata da case e persone fai fatica, perché il rumore e la folla potrebbe dare fastidio a qualcuno.

Però oltre che bello sarebbe anche utile, perché aiuterebbe a raccogliere qualche soldo in più che non fa mai male.


E con il covid com’è la gestione della clientela?

Beh, molta gente non ha la mascherina. E se lo fai notare la risposta può essere “io non lo prendo perché sono a distanza” oppure “la mascherina ce l’hai te e io posso anche non averla”. Il problema però è che i 400 euro di multa li devo pagare io e devo chiudere anche per 5 giorni. Considerando che io 400 euro non li faccio in 5 giorni, è un bel problema. 

Poi alla fine non puoi litigare sempre perché se no la gente poi ti prende a noia e non viene più. Ci vorrebbe solo un po’ più di responsabilità da parte delle persone.


E per quanto riguarda il coinvolgimento di persone più giovani e magari allargare un po’ il bacino di utenza cosa si potrebbe fare?

Sinceramente non lo so, alcune persone giovani venivano da Conselice, però non sono clienti abituali. È difficile attirare dei giovani da fuori, anche se mi piacerebbe molto. 

In più fai molta fatica a mettere insieme giovani ed anziani. Perché se c’è un po’ di casino alla fine ci sono persone che si lamentano del troppo rumore. Il problema che poi sono le stesse che si lamentano se non c’è nessuno.

Alla fine ho provato ad attirarne qualcuno, ma si ritrovano a non poter fare praticamente nulla, né una chiacchierata né un pomeriggio a divertirsi qui, perché comunque danno fastidio agli altri clienti.

Però sarebbe bello avere qualche cliente un po’ più giovane, anche perché aumenterebbe sicuramente il giro.


Sarebbe utile però anche avere una maggior promozione del territorio anche per aumentare i potenziali clienti?

Si sarebbe molto utile e servirebbe anche al territorio stesso.

Solo qui a San Patrizio abbiamo molti posti che potrebbero tornare utili, come i reperti sotto la chiesa o il vecchio mulino.

Alcuni progetti sono stati messi in atto per valorizzare il territorio, però servirebbero dei progetti più lunghi e più semplici forse.


Si conclude qui la nostra intervista al bar Wine Caffè di San Patrizio, che ringraziamo per il tempo che ci ha concesso.


Riccardo Margotti.












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