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CONCENTRICA INTERVISTA: BAR DELL’ANGOLO

  • Immagine del redattore: Concentrica
    Concentrica
  • 19 giu 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

In questo articolo di Expo abbiamo intervistato Tania Dal Monte la titolare del Bar dell’Angolo di Lavezzola.


Siccome in questo periodo quello che si sente mancare maggiormente è la socialità, elemento da sempre essenziale per l’uomo, abbiamo deciso di andare quindi a raccontare la storia di un piccolo bar di paese, luogo simbolo da sempre dell’incontro fra le persone e dello scambio di idee e pareri.


Quando è stato inaugurato il Bar dell’angolo?


Il Bar è stato aperto l’1 Aprile 2018, ormai quindi da più di due anni. Il locale è sempre stato adibito a Bar ma ovviamente abbiamo dovuto riadattarlo e ristrutturarlo soprattutto per quanto riguarda l’arredamento.



Parliamo quindi di un locale relativamente “giovane”, come è stato l’approccio coi clienti magari non inclini a novità? 


Ovviamente come ogni nuova attività la gente era un po’ diffidente inizialmente ma attraverso molta dedizione e costanza siamo riusciti dopo poco tempo a crearci la nostra clientela che via via è sempre cresciuta. Ho avuto però la fortuna di aver lavorato in altri bar della zona, parecchia gente di Lavezzola quindi mi conosceva già molto bene.



Gestivi quindi altri Bar nel territorio del Comune?


Come imprenditrice in proprio è la mia prima esperienza della mia vita ma come dipendente ho lavorato per due anni vicino al Brico di Lugo e per ben 14 anni presso il “Bar Artis” di Lavezzola nel viale della stazione che era gestito, come quello di Lugo, da mia madre. Questa nuova esperienza è una sorta di passaggio di consegne familiare. 


Hai aperto un locale in un piccolo centro abitato, come si traduce questo a livello di gestione aziendale? Come si incentiva la clientela che viene dai paesi vicini?


Per quanto riguarda la gestione ordinaria ovviamente in un piccolo paese si lavora con la gente che ci abita, da paesi limitrofi è difficile far spostare la clientela. Il momento in cui notiamo invece che molte persone ci raggiungono anche da comuni vicini è durante i nostri eventi o le nostre serate.



Prima della quarantena quindi organizzavate aperitivi o eventi in generale? 


Si certo, diciamo che almeno una volta al mese organizzo una mia serata in cui oltre al bar aperto fino a tardi, con la possibilità quindi di fare una bevuta o due chiacchiere con gli amici, ingaggio anche un dj della zona e ho notato sempre molta partecipazione. A Settembre poi in collaborazione con il centro sportivo “Erika Conficconi” (di cui Concentrica parlerà a breve) organizzo la festa della birra nel piazzale di fronte al Bar. Spero vivamente di poterla riproporre anche quest’anno perché è un grande incentivo per la mia attività, magari modificando alcune situazioni per adattarmi alle norme anti Covid.



Come è scandita una giornata tipo nel Bar dell'Angolo?


La mattina apriamo alle 5 con le prime colazioni che di solito facciamo fino a circa le 11 con brioches fresche di giornata, per quanto riguarda il pranzo non avendo modo di avere una vera e propria cucina invece possiamo servire piatti surgelati oppure in alternativa dei panini. Il pomeriggio solitamente è il momento in cui i clienti, essendo molti a lavorare, al bar difficilmente si vedono mentre la sera subito dopo cena il locale torna a riempirsi soprattutto nei giorni in cui si trasmettono le partite di calcio come era stato in mattinata. La chiusura è fissata a mezzanotte.


Una giornata davvero impegnativa, immaginiamo lavoriate a turni. Quante persone siete?


Certo essendo io con mia zia e altre due ragazze lavoriamo a turni nel bar. Solitamente siamo in due nelle mattinate per servire le colazioni mentre una sola al pomeriggio, ma tutto varia in base all’affluenza che ipotizziamo infatti per esempio nei giorni della “Sagra del tortellino e della porchetta” siamo almeno in tre contemporaneamente. 



Quindi per il tuo Bar la Sagra tipica di Lavezzola è vantaggiosa?


Assolutamente si, l’affluenza è di molto maggiore e vediamo molti clienti in questo caso anche non di Lavezzola che magari dopo pranzo o cena si fermano anche solo per un caffè.



Cambiando discorso: avete profili social in cui sponsorizzate il bar e le varie attività che proponete?


Abbiamo per ora solo la pagina Facebook che promuoviamo spesso. Instagram invece personalmente non lo so troppo utilizzare e non lo ritengo utile per la mia tipologia di attività soprattutto per il fatto che mi ritrovo a lavorare in un piccolo paese. Io sono ancora convinta che la clientela ancora oggi si conquisti con il classico passaparola che è la miglior pubblicità che esista e magari supportando attività del territorio anche con piccole donazioni. 


Invece per “sponsorizzare” il territorio e rilanciarlo avresti idee?


In piccole cittadine come queste abbiamo visto che solo eventi pianificati e sagre funzionano davvero ma io piccola imprenditrice non posso pensare di poter organizzare da sola qualcosa di così grande quindi, oltre al sostegno da parte dell’amministrazione locale per quanto riguarda la parte burocratica, ci deve essere un'unione di intenti fra le attività del territorio in cui ognuno dà il suo contributo. Si è visto con la “Festa della Birra” che l’unione fa la forza, chissà per il prossimo anno se magari con qualche aiuto riusciremo a prolungarla anche solo per due giornate intere, ne sarei davvero felice.



Ultima domanda di rito: avete avuto grandi stravolgimenti a causa del Covid?


Per quanto riguarda le distanze no, ho la fortuna di avere un ampio spazio per gestire i posti a sedere. Ovviamente i tre mesi di chiusura ci hanno privato di numerosi incassi che avevamo programmato di avere e anche ora nonostante la clientela sia tornata si vedono molte meno famiglie con i loro bambini, forse è la parte di popolazione che maggiormente ha subito la paura del virus in questi mesi.


Elia Vignoli.

Riccardo Margotti.


Photo by Riccardo Margotti.

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